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Introduzione
Ubicate ai confini tra la Francia
e l'Italia, o più precisamente tra il Piemonte, la contea di Nizza,
la Provenza e il Delfinato, le alte valli alpine costituiscono un mondo particolare,
formato da un ambiente tipicamente montagnoso, particolarmente rude.
La loro lontananza dai centri urbani
ha distolto l'interesse tanto degli storici quanto dei cronisti rendendo
estremamente scarsa ogni documentazione degna di credibilità .
Alternativamente isolati, poi luoghi
di passaggio, aperti a ogni influsso, teatri di conflitti religiosi e politici,
queste regioni sono appartenute a diverse nazioni e hanno conosciuto miseria,
desolazione, distruzioni e ricostruzioni a un punto tale da confondere
ancor di più ogni tentativo di sintesi oggettiva della loro storia
.
L'"ESCARTOUN
de CHASTEL DELFIN" , ( detto LA CASTELLATA
) ,addossato al confine di stato e ad una linea di creste alte dai 2900
ai 3300 Metri (SLM) ,occupa l'Alta Val Varaita ai piedi del Monviso .
Appartenente un tempo al Delfinato,
poi al Regno di Francia, fu ceduto nel 1713, per ragioni militari , al Ducato
di Savoia .
E composta da
CASTELDELFINO , BELLINO
e PONTECHIANALE .
La Fortezza di Casteldelfino (1336), distrutta nel 1690
fu costruita su una postazione che dominava la chiesa di San Eusebio.
(Documentazione communicata dae Museo di Casteldelfino,
Associazione ier a la vito)
I. EPOCA CELTICA E ROMANA
I CELTI
Nella CASTELLATA ,appaiono qua e là
,alcune delle celebri e strane teste mozze di stile Celtico , scolpite nella
pietra e usate come materiali di rimpiego o di recupero .
Il viso solare cosidetto da "Beleno",
divinita celtita del sole,
si avvicina più probabilmenta
degli altri vestgi dell' antica chiesa
di stile Romanico Longobardo di Borgata
Chiesa (Bellino)
Hanno lasciato a lungo supporre l'esistenza
di oppidum Celtici simili a quello d'ENTREMONT o ROQUEPERTUSE ,nei pressi
di Marsiglia ,attirando ,verso il 1970, l'interesse di ricercatori di diverse
università .
Senza contestare la probabile esistenza
in questi luoghi di tribù di Galli Cisalpini di civiltà celtica
, peraltro rievocati da certi toponimi , ( La divinità solare
BELENUS stessa avrebbe dato il suo prestigioso nome a
BELLIN , diventato BELLINO
in Italiano) ,sembra più verosimile attribuire l'origine di queste
teste all'opera di monaci giunti per creare qui dei priorati allo scopo di
ospitare viaggiatori e pellegrini
( Secondo il " Dictionnaire des Noms
de Lieux " Ed Larousse Page 68 di Charles Rostaing Origine di BELLIN, BELINIUM,
BELINIUS = Nome di uomo Gallico)
Il riferimento a ricerche dedicate
al Medio Evo ,come " LES CELTES " di Jean Markale Ed PAYOT Pagg 442 sembrano
portare alcuni chiarimenti su questo argomento .
Spiegano come Il Medio Evo ha saputo
ispirarsi alla simbologia popolare Celtica per trasmettere il proprio messaggio
di fede .
Il viso illuminato da un immenso sguardo
,specchio dell' anima ,domina lo spazio della testa e soprattutto del corpo
ridotto al nulla .
" Ma ciò che più è
importante , è che la stessa Arte Romanica ,alla luce dei lavori
comparativi intrapresi da poco tempo ,appare nettamente di tradizione Celtica
( J Markale) "
I MONACI
Forse ,possiamo anche immaginare l'impronta
di qualche monaco scultore irlandese venuto qui ,con san COLOMBANO e
SAN ORSO, ad evangelizzare la regione
nel VI° Secolo.
Il re DONNO e la "Pax Romana"
Ma ritorniamo al nostro modesto tentativo
di ricostruzione cronologica .
100 Ac = Pace Romana
La civiltà romana si sovrappone
a quella Celtica in Provenza come nel Piemonte ( Gallia Cisalpina )
In questa regione le Alpi continuano
ad essere governate da re celti innalzati al grado di prefetti romani ,quali
"COTTIUS" (Alpi COZIE) e questo fino
all'estinzione della dinastia dei "DONNO"
Questa organizzazione permetteva alle
legioni romane di transitare facilmente verso la loro provincia situata nel
sud della Francia ( La Narbonnaise) .
Più a Nord ,in Valle d'AOSTA
,i "SALASSI" vollero militarmente opporsi
alle pretese dei Romani e furono annientati nel 143 ( Breve Storia del
Piemonte ,Claudio Bocca - Massimo Centini )
- IV SECOLO : Introduzione
del cristianesimo in Provenza ( St Cesaire et St Elme )
- Creazione del vescovado di
EMBRUN nel 365 .
La legenda dei santi della legione
Tebea
Tra i culti di santi e di vittime
del paganesimo ,si inserisce nelle nostre valli quello dei militi della legione
Tebea , come testimoniano gli affreschi sui piloni votivi ,che venerano la
memoria dei principali eroi ( San Lorenzo , San Chiaffreddo ,San Magno etc
)
Secondo la tradizione più diffusa
,nel 286 fu inviato nelle valli alpine un contingente di legionari accantonati
in Egitto nei pressi dell’attuale Luxor che ,per ordine di Diocleziano avrebbero
dovuto appoggiare la milizia di Massimiliano Aurelio Euculeo ,impegnato contro
le tribù galliche valligiane .
Quando conobbero lo scopo della loro
missione quei soldati si rifiutarono di andare a massacrare altri uomini
,rispondendo totalmente alla morale cristiana e furono pertanto passati per
le armi .
Tra i culti di santi si inserisce nelle
nostre valli
quello dei militi della legione Tebea
comme
testimoniano gli affreschi.
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