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L'Histoire :
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LA REPUBLICA DI BRIANCON
Perchè e Come
     

      L’istituzione della repubblica brianzoneze degli « ESCARTOUN » , che raggrupava da una parte all’altre dell’attuale frontiera le comunità del Queyras,Briançon, Oulx,Pragelato , può evocare per noi una sorta di stato o di regione autonoma nel senso che l’intendiamo noi oggi .

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Per tentare  di ben capire la realtà di questa istituzione nata nel cuore del Medioevo ,conviene esplorare la « grande storia » e calarsi in questi tempi oscuri e torpidi di cui pochi documenti ci sono pervenuti .

    Dopo la caduta di ROMA ,in seguito alle invasioni barbariche ,si verifica un ritorno all’anarchia .

    I piccoli proprietari tendono a sparire a vantaggio di quelli grandi ,dappertutto il territorio si frammenta in signorie e il potere regale lascia spazio ad un diritto misto : Il diritti nobilari non trattano che dei rapporti di dipendenza puramente privati .

    Sui due versanti delle Alpi ,le terre concernenti la Repubblica  di Briançon divengono nel 1030 proprietà della famiglia dei conti  D’Albon regnante nel Delfinato sotto la dominazione del Sacro Impero Germanico .

    I rari documenti disponibili dimostrano che la nostra regione non è sfuggiata  a questa organizzazione  feudale ,dominata dalla consuetudine , dove la maggioranza dei rapporti tra le persone o gruppi di persone è organizzata mediante transazione di tipo privato .

    Ogni individuo era l’uomo (vassallo) di un signore al quale era subordinato e al quale apparteneva ( Ad esempio  , il successore  doveva ricevere l’investitura del signore per entrare in possesso dei beni lasciati in eredità del donatore).

    In questo contesto particolare ,ogni organizzazione pubblica municipale  preesistente era cessata dal VI° secolo sino all’anno Mille .  I Borghi come le campagne erano amministrati direttamente dai conti e dai loro rappresentanti  (Vicari ,Balivi o Castellani)

    Nel seno delle nostre montagne , in questo periodo ,a causa della lontananza delle sede del potere , situato a molti giorni di cammino e del bisogno di aiutarsi vicendelvolmente s’imponeva la necessità di celluke di vita pubblica .

    Ogni communità si identificava in una parrocchia dove eleggeva i suoi Consoli e altri  agenti (massari)  incaricati di organizzare da svolgere in comune .

    Evidentemente ,l’origine di queste comunità ,attestate nel Queyras nel 1260 è apparentamente incompatibile con il diritti feudale onnipresente ,può sorprendere e merita di essere chiarita .

    Analizzando da vicino i secoli precedenti ,come numerose altre contrade , e secondo certi autori  ( Jean Brunette ) , le nostre valle erano largamente spopolate fino alla ritirata dei Saraceni nel X° Secolo

    Senza dubbio delle orde di sacchegiatori frequentavano questi spazi quasi deserti .

    Più tardi ,nell’ XI° secolo , ovunque  delle immense foreste incolte appartenente a dei  « signori di giustizia » furono dissodate .

    Nel corso di questo periodo    ,e sopra tutto nel  XII° e XIII° secolo un movimento di emancipazione tende a far ottenere agli abitanti dei borghi ma anche delle campagne un regime privilegiato .

    Per attirare dei nuovi abitanti in queste « Villae Novae » ,conveniva garantire a questi coloni (ordini religiosi o persone private laiche) diversi vantaggi e ,al momento della fondazione ,i signori proprietari dei fondi pubblicavano un carta in cui veniva stabiliti diversi privilegi fiscali o giuridici  ( libertà ,diritto d’asilio per i servi fugitivi etc …)

    Forze si può vedere in questo processo di colonizzazione che favorisce l’immigrazione ,e in queste concessioni signorili denominate «  Manses » , « Cabanneries » , « Borderies » , « Faucherées  » , nel Delfinato l’origine di un grande numero di parrochie e comunità  .

    Spiegando  il paradosso «  Comunità / Diritto signorile » questo contesto sembra confermare la vocazione di « vallata rifugio » delle nostre montagne , come parono confimarlo tante parole o nome di luoghi  .

    «  Cabannerie – Lou Chazal –  Les Chabottes - Le Chalet »  ,   «  Manse  - Lou Mai di Barnà  - Lou Massier -  Maison Meane -la Meiro »  , « Faucherées – Pra Fauchier » s’accordano in maniera abbastanza naturale con queste carte e sopratutto con l’atto di nascità della Repubblica Brianzonese dei Escarton , la Grande Carta del 1343 .

    Molto presto , le communità più o meno detentrici di franchigie e privilegi di diritto o di fatto ,si rendono conto della necessità di raggruparsi tra di loro per la difesa dei loro diritti comuni : Così nacquirono gli ESCARTOUNS  (Di « Escartar » ripartire ,suddividere le spese e cariche)

     L’ultimo dei Delfini  ,Umberto II (1333 –1349) ,amatore d’arte e amante della  giustizia ,ricco in generosità  si dimostra pieno di buone intenzioni ,affrancando i suoi sottoposti da diverse servitù .

    La sua vita  opulente lo condusse rapidamente alla rovina e ,privo di successore ,cede molti dei suoi diritti come la sua propria signoria al regno di Francia nel 1349 .

    Grazie allaGrande Carta stipulata qualche anno prima , cinque « Escartoun » federati nel seno del
    « GRANDE ESCARTOUN » o « REPUBBLICA DI BRIANCON » poterono  in seguito acquisire ,mediante una rendita annuale di 12 000 ducati d’oro ,un grande numero di diritti e privilegi come quello di poter ereditare normalmente dei beni dai propri padri .

    Sorta di vassallaggio colletivo assimilato ad un barone ,questa repubblica doveva sempre garantire un alleanza al Delfino, ma poteva imporsi o riunirsi liberamente ,elegere i suoi rappresententi ,gestire boschi ,canali e vie ,fare commerci o circolare libreramente nel Delfinato .

    Col trattato di Utrech del 1713 , il reame di Francia cede alla Savoia i tre Escartoun situati sul versante orientale . ( Oulx , Pragelato e Castel Delfino ).

    Protetta sul versante francese dal potere reale legato dalla « Grande Charte » ,la Repubblica degli Escartoun (Escartons)  , è uccisa dalla « République Française » nel 1789 , in seguito all’estinzione dei « privilegi dell’ regime reale in Francia » .

    L’ultima assemblea del « Grande Escartoun si riuinsce nel 1791 .

    Sel versante italiano un certo numero di queste prerogative poterono essere  salvaguardate fino al 1860.

     Uscita senza dubbio dal concorso di circonstanze geografiche ed economiche ,la Grande Carta del
    29 Maggio 1343 ,che ufficializzava la Repubblica degli Escartoun del Brianzonese può sorprendere per i suoi aspetti di atto privato concluso d’innanzi ad un giurista ( Maitre Guigues Froment di Grenoble ,notaio pubblico per autorità apostolica ,imperiale e Delfinale ) tra «  Le SeigneurHumbert II ,grand Dauphin de Viennois , Prince de Briançon ,Marquis de Cezanne d’une part et les Consuls Syndics et procureurs des Universités ( Comunità) de la principauté du Briançonnais ,d’autre part  »

    Certamente questo tipo di convenzione diffusa che consacrava ordinariamente i favori consentiti alle città e sobborghi del Medio Evo non stupiscono lo storico.

    Ma si può ancora osservare che la Carta del 1343 è menzionata a questo riguardo come un vero modello del genere tanto per la sua modernità  quanto per l’importanza dei privilegi  accordati .

    Sopratutto ,sul piano interno ,gli Escartoun di Brianzone costituiscono  un vero modello di organizzazione democratica che gli a ha  ha potuti fare assimilare ad una repubblica disponendo della piena sovranità .

    In date regolari ,i rappresentanti eletti dai vari Escartoun  si riunivano secondo delle precise regole per espletare degli affari correnti di loro competenza e ripartire i compiti , cariche ,spese e « corvées ».

    I conti erano stabiliti con rigore e gli archivi conservati dentro armadi provviste di tante chiavi quante erano le comunità.

    Come potevano dei semplici agricoltori ,in questi tempi retrogradi, possedere la maturità richiesta e padroneggiare non solamente la scrittura ma anche la scienza giuridica e contabile necessaria per questi documenti e un tale gestione ?

    Chi erano i nostri antenati ? Di dove venivano ? Di quale corrente di immigrazione avevano potuto beneficiare ?  Le analise antropologiche hanno  rilevato a Bellino dei gruppi umani non omogeni ….

    Questa granda cultura tante volte dimostrate e caracteristica dei nostri antichi abitanti rimanerà senzaltro per molto tempo il vero mistero di nostro  mondo alpino , e in difetto di documenti ,le nostre analisi debbano rimanere molto prudenti .

    Democratici  anzi tempo ,approfittando senza dubbio di circostanze geografiche e politiche eccezionali   essi si sono aperti un oasi di libertà in un epoca caratterizzata dal’asservimento idoneo al modello feodale .

    Eredi di un patrimonio culturale indissolubile  , al di la di una frontiera artificiale imposta nel 1713 chi
     sa se saremmo in grado di compiere une sforzo comune per ritrovare la forza necessaria per affrontare un avvenire incerto ?

    Non si dice che l’unione fa la forza ?
     
     

            Jean-Luc BERNARD
                        4 Septembre 2004
                                                                                                           Traduction : Adriano Anghilante
     

    Bibliographie :

    •  Histoire du Droit – Auguste DAUMAS
    •  Lous Escartoun -  Alzani Editore 1998
    •  Le Queyras – Général GUILLAUME 1985
    •  Histoire du Dauphiné – Presses Universitaires de France
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