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Dentelles de Blins
ARTE ROMANICA A BELLINO (Maddalena
Richard)
A Bellino, nel camposanto
vicino alla parrocchiale dedicata all' apostolo S. Giacomo Maggiore, è
tornato a splendere in tutta la sua bellezza l'antico capitello romanico.
Il capitello apparteneva alla chiesa di stile romanico-lombardo dedicata
al santo nel XIV secolo. Dalle cave di marmo nei pressi di S. Anna di Bellino
veniva estratto il materiale per i pregiati capitelli del portico, che,
privati della loro funzione durante l'ultimo ampliamento della chiesa, hanno
subito le ingiurie del tempo e dell'alienazione per cui, oggi, se ne possono
ammirare solo i frammenti custoditi nella cappella di Sant'Antonio senza
alcuna funzione decorativa (Riguardo alle cave di marmo vedere “La guida
della Valle Varaita” a cura di Sergio Ottonelli). Fino a poco tempo fa l'unico
esemplare quasi intatto, ma posizionato capovolto, fungeva da base ad una
croce di ferro datata 1872 nel centro del cimitero a ricordo della
grande valanga che in quell'anno si accostò pericolosamente alla parrocchiale
provocando vari danni anche alla confraternita di S. Trinità.
Prorio questo capitello
con la sua colonna e la sua base, danneggiata, ma sapientemente posizionata
dagli artigiani della pietra, è stato finalmente riportato nella
sua posizione originaria. Esso ha scolpiti sulle quattro facciate
tralci di fiori e disegni ornamentali, mentre agli angoli spiccano quattro
figure. La prima stupenda è la Vergine Maria che regge in mano il
Vangelo e sul grembo Gesù Bambino benedicente. Alla fine del XI secolo
il culto di Maria si impone, essa diventa mediatrice privilegiata per arrivare
a Dio e la sua immagine si diffonde rapidamente. Si trova scolpita sul legno
e sulla pietra nelle chiese lungo il cammino dei grandi pellegrinaggi. Essa
viene chiamata: “Vergine in Maestà”.
L'altra figura presente sul capitello
è Maria di Magdala che regge in mano un vaso contenente, probabilmente,
l'unguento profumato con cui è stato preparato per la sepoltura Gesù
deposto dalla croce.
Purtoppo, non si distinguono più
i tratti delle altre due figure, troppo deteriorati durante il tempo in
cui il capitello è rimasto capovolto e, quindi, esposto all'umidità
del terreno ed agli inevitabili urti. Ma è verosimile pensare che
esse siano Maria madre di Giacomo e Maria di Cheofa, che avevano seguito
e aiutato Gesù fino alla crocifissione.
Passava anche da Bellino il cammino che
nel Medioevo portava i fedeli di San Giacomo a Compostela in Galizia, toccando
Arles, Tolosa e Roncisvalle, in seguito alla scoperta della tomba del santo
all'inizio del IX secolo.
Sono passati dieci secoli ed ancora oggi
i vari cammini del pellegrinaggio a Compostela sono stati classificati “Itinerari
culturali europei” dal Consiglio Europeo ed iscritti al patrimonio
mondiale dell'Unesco dal 1998.
Maddalena Richard
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